Comunicato stampa per la difesa della terra collettiva: nasce la federazione dei domini collettivi
Roma, 24 marzo 2025
Oggi, nella cornice di un’udienza presso il Commissario agli Usi Civici di Lazio, Toscana e Umbria relativa alla Montagna di Seravezza, è emersa con forza una visione nuova e costituzionalmente fondata della rappresentanza dei territori civici: quella del dominio collettivo, riconosciuto come soggetto giuridico autonomo e originario dalla Legge 168/2017, che ha rango di norma costituzionale.
Questa visione è stata sostenuta con determinazione dall’Associazione Dominio Collettivo della Montagna di Seravezza, che si è costituita lo scorso 29 luglio 2024 per dare voce diretta alla Comunità, secondo i principi di autogoverno e democrazia territoriale sanciti dalla legge.
In questo spirito nasce oggi anche la Federazione dei Domini Collettivi, un’alleanza tra enti, comunità e soggetti civici che condividono la necessità di superare modelli storicamente legati all’ASBUC (Amministrazioni Separate dei Beni di Uso Civico), divenuti in molti casi strumenti burocratici svuotati di reale rappresentanza e partecipazione.
La Legge 168/2017 ha profondamente innovato il quadro giuridico: riconosce i domini collettivi come “enti esponenziali originari” delle collettività che li esercitano e li pone al di fuori della gestione comunale. Essi non sono subordinati né ai Comuni né ad enti di gestione nominati o controllati dagli stessi. Rivendicare questo diritto non è una contrapposizione ideologica, ma una presa d’atto della titolarità collettiva del patrimonio civico, inalienabile, imprescrittibile e fuori commercio.
A fronte del tentativo del Comune di Seravezza e della società Henraux di concludere una conciliazione senza consultare realmente la popolazione della Montagna, l’Associazione Dominio Collettivo riafferma con forza che solo il dominio collettivo può essere legittimamente interlocutore nelle controversie che riguardano i beni civici.
La partecipazione diretta dei cittadini, il vincolo intergenerazionale di tutela del territorio e l’autonomia decisionale delle comunità locali sono le fondamenta su cui si costruisce il nuovo corso del dominio collettivo.
L’ASBUC, nata in un contesto normativo oggi superato, non può più essere considerata l’unico soggetto rappresentativo delle comunità civiche. Al contrario, la sua permanenza in molti casi ostacola l’effettiva autodeterminazione delle popolazioni e la piena attuazione della legge.
La Federazione dei Domini Collettivi nasce per sostenere questa transizione, offrendo supporto giuridico, tecnico e culturale a tutte le comunità che vogliono riconoscersi in un modello moderno, partecipativo e costituzionalmente orientato di gestione civica e collettiva del territorio.
Oggi più che mai, la terra collettiva appartiene a chi la vive, la cura e la tramanda.
Essi non sono subordinati né ai Comuni né ad enti di gestione nominati o controllati dagli stessi. Inoltre, i domini collettivi non sono soggetti al controllo regionale, ma esclusivamente a quello statale